L'aria che respiriamo
ALTA MAREA VERDE
Scuola primaria BRUNO TOSI
Casette di Legnago, 07/03/2023
Un altro bellissimo laboratorio scientifico del team Alta Marea Verde si è tenuto presso la scuola primaria di primo grado di Casette di Legnago in provincia di Verona coinvolgendo i ragazzi della quinta classe.
Gli alunni erano molto curiosi rispetto agli esperimenti proposti e hanno accolto il team con grande entusiasmo e partecipazione.
Le attività si sono aperte interrogando la classe su cosa, secondo loro, servisse per vivere. Ognuno ha suggerito una parola e tutte sono state scritte sulla grande lavagna al centro dell’aula. Hanno proposto parole come: sole, ossigeno, respirare, acqua, vestiti, medicine e anche cuore, inteso sia come organo ma anche come modalità per creare un buon tessuto nel quale vivere.
Poi l’istruttrice del team ha chiesto loro di scegliere solo 3 parole tra tutte quelle annotate che secondo loro erano indispensabili alla vita di tutti gli esseri, umani, animali e piante, e i ragazzi sono stati tutti d’accordo nel dire che sono: il sole, l’acqua e l’aria.
A questo punto è iniziato il vero e proprio laboratorio che riguardava nello specifico le caratteristiche dell’aria che respiriamo.
Sono stati proposti loro 7 diversi esperimenti ai quali tutti hanno partecipato con grande coinvolgimento.
Il primo esperimento voleva dimostrare che l’aria OCCUPA SPAZIO. Per far questo è stato preso un bicchiere sul fondo del quale è stato accartocciato un colorato tovagliolo di carta, poi il bicchiere è stato capovolto e immerso in una vaschetta piena d’acqua. Il tovagliolo, nonostante l’immersione, è rimasto completamente asciutto, e questo perché lo spazio tra esso e l’acqua della vaschetta era occupato proprio dall’aria.
Il secondo esperimento ha dimostrato che l’aria è anche ELASTICA. Per farlo è stata usata una siringa senza ago. È stata riempita per più della metà di aria abbassando lo stantuffo. Tappando poi il foro della siringa con un dito, per non farla uscire, i ragazzi hanno potuto appurare che premendo lo stantuffo quest’aria si comprime, quasi della metà, e che lasciandolo di nuovo andare essa torna ad occupare il suo spazio originale.
Nel terzo esperimento si è visto che l’aria ha anche un PESO, il cui nome proprio è PRESSIONE ATMOSFERICA. Dopo aver compreso che la pressione atmosferica confluisce da tutte le direzioni si è passati alla dimostrazione: un bicchiere è stato riempito completamente d’acqua, fino all’orlo. Poi è stato preso un cartoncino di forma rotonda un po’ più grande del diametro del bicchiere e vi è stato appoggiato sopra facendolo aderire bene. A questo punto il bicchiere è stato sollevato e poi girato sottosopra tenendo il cartoncino con la mano. Una volta che la mano è stata tolta, meraviglia! Il cartoncino è rimasto incollato al bicchiere impedendo all’acqua di uscire. Sembrava una magia, ma abbiamo capito che invece è solo fisica.
Il quarto esperimento ha dimostrato che l’aria ha anche una FORZA, i ragazzi hanno subito pensato alla forza del vento che può presentarsi come brezza leggera o come terribile tornado, a seconda della potenza impressa dall’aria. Per dimostrarlo è stato usato un flacone di plastica vuoto e un foglio di carta appallottolato. Ponendo la pallina di carta davanti al foro del flacone e imprimendo su questo una pressione con le mani fino a schiacciarlo, l’aria in uscita andava a spostare, più o meno violentemente, la carta appallottolata.
Nel quinto esperimento si è potuto appurare che l’aria OPPONE RESISTENZA, e che maggiore è la superficie sulla quale impatta maggiore sarà la sua resistenza. La dimostrazione è avvenuta dividendo a metà un grande foglio A4, una parte è stata accartocciata a formare una pallina, l’altra è stata lasciata intera e distesa. Elevando entrambe le metà ad una certa altezza e lasciandole poi cadere si è visto come la pallina, che ha una superficie nettamente più piccola del foglio disteso, arrivasse sempre a terra prima del foglio. Non è il peso a variare la velocità di caduta bensì la dimensione della superficie dell’oggetto che cade e contro il quale l’aria si oppone.
Nel sesto esperimento si è potuto invece dimostrare che L’ARIA CALDA E’ PIU’ LEGGERA DELL’ARIA FREDDA. A qualcuno dei ragazzi è venuto subito in mente l’esempio della mongolfiera e del fatto che il fuoco sotto il pallone scalda l’aria in esso contenuta, che diventando più leggera sale verso l’alto, facendo volare tutta la mongolfiera. La dimostrazione in classe è stata fatta con una candelina accesa sopra la quale è stata tenuta sospesa una spirale di carta, dopo qualche minuto, quando la fiamma della candela ha riscaldato l’aria intorno alla spirale questa ha iniziato a girare su sé stessa. Anche questa sembrava quasi una magia!
E infine l’ultimo esperimento ha voluto dimostrare ai ragazzi che PER LA COMBUSTIONE E’ NECESSARIO L’OSSIGENO. Dapprima è stata accesa una candelina che poi è stata coperta con un bicchierino di vetro, nel giro di qualche secondo, la fiamma si è spenta. Poi sono state messe in fila 3 candeline accese, la prima è stata coperta da un grande bicchiere di vetro, la seconda da un bicchierino più piccolo e la terza è stata lasciata libera. Quella sotto il bicchierino è stata la prima a spegnersi, dopo alcuni secondi anche la candela nel bicchiere più grande si è spenta, mentre quella libera è rimasta accesa dimostrando che una volta consumato tutto l’ossigeno presente nell’ambiente in cui si trova la candela la fiamma smette di bruciare.
Ii ragazzi sono stati entusiasti di provare con mano queste tesi scientifiche, alcune le conoscevano già mentre altre sono state una scoperta affascinante su cui continueranno a sperimentare accompagnati dalle loro maestre.
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